1986-87

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Accadde in Curva:
Mercoledì 6 Agosto 1986. A Roma scoppia la guerriglia. La mattina, infatti, il “Corriere dello Sport” titola “LAZIO DRAMMA: RETROCESSA! BOCCHI E CALLERI VANNO VIA!”.
La mobilitazione improvvisata da circa 800 fans sotto la sede di Via Allegri sfocia in atti di violenza. Qualcuno si lascia prendere, scoppia la scintilla e divampa la battaglia, proseguita nel parco di Villa Borghese. In questa deserta e sconsolata città in villeggiatura, si odono le sirene della polizia e i colpi dei manganelli a dar battaglia agli irati ultras laziali.
Il 26 Agosto la Lazio continua a vivere, resterà infatti in “B” ma con un pesantissimo handicap di nove punti. Sarà la stagione della selezione naturale, per gente dura. La Lazio rincorrerà la Salvezza dalla prima giornata, con la grinta e il carattere del suo pubblico… “Vincere per non morire”, era lo slogan della stagione, e così fu!
La Lazio raggiunse la salvezza come solo lei sa fare, facendo soffrire la sua indomabile gente, accedendo agli spareggi all’ultima di campionato con una vittoria, ovviamente sofferta, sul Vicenza. Con un gol nell’azione più rocambolesca di tutta la partita, di Giuliano Fiorini, a dieci minuti dalla fine, dieci minuti che fecero registrare la più alta concentrazione di sirene d’ambulanza in cento anni di storia, furono tre i cuori che non ressero!
La Lazio andò a Napoli a giocare non uno ma due spareggi, non li vinse entrambi, non sarebbe stato da Lazio, ne vinse solo uno, non il primo (troppo comodo, il primo lo perse con il Taranto con un gol irregolare di De Vitis), il secondo, con il Campobasso, con un gol di testa di Fabio Poli non a dieci minuti dal termine ma comunque nel secondo tempo.
Alla fine della partita nella curva del San Paolo occupata dai tifosi della Lazio fu esposto uno striscione che racchiudeva non solo l’annata, ma tutta la storia biancoceleste:”NOVE PUNTI NON SONO STATI SUFFICENTI… LA PROSSIMA VOLTA DATECENE VENTI!”

Accadde in Italia:
Nel MSI. Il grande animatore del movimento ALMIRANTE, lascia le redini a un giovane promettente: a Gianfranco FINI. Non senza contrasti in una memorabile notte a Sorrento.
Almirante aveva portato il Movimento Sociale ad essere il quarto partito d’Italia in un periodo storico in cui affioravano tantissimi e il MSI era visto col fumo agli occhi, in quanto come un Movimento Neo-Fascista.

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