Come promesso avevamo dato la fine del calciomercato come termine ultimo per comunicare la nostra decisione riguardo la nuova stagione, ed eccoci qui – si legge nella nota -. Sia chiaro che noi non abbiamo mai preteso campioni e vittorie, la nostra protesta non è relativa ai valori tecnici che scendono in campo e non ci siamo allontanati dallo stadio per un’eventuale richiesta di investimenti nel calciomercato. Circoscrivere la contestazione a questo sarebbe errato e riduttivo. Tutto quello che abbiamo fatto e che faremo è contro una società che non ha mai messo la tifoseria al centro del progetto Lazio, che non ha mai difeso i propri tifosi ma anzi non ha perso occasione per parlarne male ovunque. Pretendiamo solo ed esclusivamente chiarezza e rispetto, quello che continuiamo e continueremo a chiedere e a pretendere sempre. Siamo sicuri che la nostra protesta, rappresentata dal disertare lo stadio nella fase finale della passata stagione e dal blocco della campagna abbonamenti, sia stata decisiva per far fare alla dirigenza un esame di coscienza e farle capire che non può esistere una società di calcio senza la propria tifoseria e, perché no, anche per far allestire una squadra dignitosa per il nome ed il simbolo che porta. Da marzo, con estrema sofferenza, abbiamo lasciato gli spalti per provare a dare una scossa importante a tutto l’ambiente ponendoci come obiettivo solo il bene della Lazio. In questi mesi abbiamo letto e sentito di tutto, abbiamo scoperto che c’è chi, pur di andare contro l’attuale gestione della Lazio, sarebbe contento di vederla perdere. Bene, da adesso ognuno torni al proprio posto! I gufi lasciassero il campo alle Aquile. I comunicatori tornassero a fare il loro mestiere, così come gli opinionisti, i giornalisti e gli ex calciatori. La gestione e le decisioni riguardanti la tifoseria della Lazio sono solo affar nostro. La ricreazione è finita! Abbiamo fatto quello che è più innaturale per il tifoso: non andare allo stadio. Ma non lo abbiamo imposto a nessuno, così come non abbiamo imposto il boicottaggio del materiale ufficiale e le disdette alle varie piattaforme televisive. Abbiamo comunicato quello che, come gruppo, abbiamo intrapreso come percorso. Non c’è stata alcuna estorsione da parte nostra, come invece qualcuno vorrebbe far credere, ma se abbiamo avuto un seguito importante è perché la delusione e lo scoramento generale su questa gestione sono di gran lunga superiori a qualunque gioia o aspettativa. Continuiamo a ritenere la dirigenza della Lazio lontana anni luce da quel senso di rispetto, appartenenza e di Lazialità che ci contraddistingue da sempre. Continuiamo a chiedere che all’interno della società vengano messe figure di provata fede laziale, riconosciute dalla tifoseria come tali per quello che hanno fatto per la Lazio. Continuiamo a detestare chi abusa del proprio potere o delle proprie conoscenze rovinando la vita a chi ha il solo difetto di essere dalla parte della ragione e quindi ritenuto scomodo, nessun torto subito da noi e dai nostri fratelli verrà mai dimenticato e perdonato. Se mai ce ne fosse bisogno, mettiamo in chiaro una volte per tutte che rimaniamo della stessa identica idea, e cioè che il nostro sogno è di avere una Lazio LIBERA da chi non solo non è in grado di rappresentarla, ma negli anni ne ha addirittura oltraggiato e violentato la passione. Non siamo di certo noi a dover farci da parte perché siamo consapevoli che senza i Laziali non potrà esserci un futuro. Quel futuro che invece abbiamo avuto modo di vedere grazie alla splendida cornice del 12 maggio, un futuro che vedrà i nostri figli protagonisti, ma per questo bisogna tornare a tifare e difendere i colori della nostra Lazio, il nostro ideale che va oltre il semplice gioco ma rappresenta uno stile di vita. Bisogna tornare a serrare i ranghi e a trasmettere alle nuove leve quello che i nostri padri hanno trasmesso a noi. Abbiamo la sensazione che qualcuno farebbe carte false per vedere la Lazio relegata ai margini del calcio che conta con i dirimpettai a farla da padroni. Noi questo non lo permetteremo mai. Ed è per questo che torneremo allo stadio a partire da Lazio-Cesena per far sì che la NOSTRA Lazio torni a splendere grazie al suo acquisto più importante, il dodicesimo uomo in campo. Non sottoscriveremo però l’abbonamento, che rappresenta un atto di fede verso la propria squadra, in quanto non avendo una società normale, abbiamo deciso di comportarci di conseguenza, per assicurarci che non venga demolito quel poco di buono che viene fatto. Chiediamo quindi a tutti i Laziali di ritornare con noi allo stadio, indossando i nostri gloriosi colori ad ogni partita, riempiendo ogni settore disponibile, Curva Maestrelli compresa. All’attuale dirigenza, invece di emettere un penoso comunicato al giorno distorcendo realtà evidenti, chiediamo che si impegni per fare quello che è più sensato per il bene della Lazio stessa: ignorarci. Avanti Laziali, il domani appartiene ancora a noi.
ciao a tutti
forza centurioni romani
avanti ultras lazio
non mollare mai
l’aqvila e’ roma
ave