Golden Boy degli anni ’70.
Nato a: Latina
Data nascita: 5.11.1954
Nazionalità: ITA
Altezza: m. 1,72
Peso: kg. 70
Ruolo: Centrocampista / Attaccante
Esordio in A: Lazio-Sampdoria 1-0 (14.10.1973)
Esordio nella Lazio: Lazio-Modena 2-1 (21.5.1972)
Della pazza Lazio vincitrice dello scudetto 1974 Vincenzo D’Amico è l’enfant prodige. Nato a Latina nel 1954, debutta giovanissimo, appena diciassettenne, e nel 1974, a nemmeno 20 anni, il posto da titolare è suo.
Fantasista, padronanza perfetta del pallone, dotato di un dribbling ubriacante e di una classe purissima, sembra un predestinato per i palcoscenici più importanti. Il carattere, però, non è d’acciaio, e il giovane Vincenzino si perde tra amnesie e pigrizie (memorabile un calcio nel sedere da parte di un infuriato Chinaglia durante un Inter-Lazio in cui Giorgione lo accusava di non impegnarsi a sufficienza). La perdita di un allenatore-padre come Maestrelli lo disorienta, e D’Amico si perde un po’ per strada. Non gioca mai in Nazionale, che avrebbe sicuramente meritato per il suo talento, ma in compenso dimostra un’assoluta fedeltà alla maglia (in tutto, collezionerà 336 presenze in biancoceleste, preceduto in fatto di numeri solo da Wilson e Puccinelli).
Nel 1979/80, quando la Lazio è squassata dallo scandalo-scommesse, che la priva a metà campionato dei suoi giocatori migliori, si lascia alle spalle pigrizie e sregolatezze e prende per mano la squadra, conducendo un manipolo di ragazzini provenienti dalla Primavera ad un’incredibile salvezza, suggellata con una magnifica prestazione con gol in un drammatico Lazio-Catanzaro 2-0 (30 marzo 1980). La salvezza conquistata sul campo sarà poi resa inutile dalla retrocessione decretata dalla CAF, ma l’impresa comunque rimane.
Vincenzo non segue la Lazio in B, e passa al Torino, unica stagione con una maglia diversa dalla biancoceleste. L'”esilio” dura un anno, e nel 1981/82 D’Amico è di nuovo alla Lazio, per dare una mano, con umiltà, a riconquistare la Serie A. E’ il capitano indiscusso di quella squadra, e quando la Lazio si trova in difficoltà, impantanata in un’inopinata lotta per non retrocedere, è ancora lui a prendere in mano la situazione. 6 giugno 1982, Lazio-Varese, penultima giornata di campionato. Dopo un quarto d’ora, la Lazio è sotto di due gol, e lo spettro della C si avvicina. D’Amico sale in cattedra, e realizza i 3 gol della rimonta, che consentono la salvezza alla Lazio.
Rimane in biancoceleste fino al 1986, e fa in tempo ad attraversare la seconda bufera del calcio-scommesse, che condurrà alla stagione del -9. Termina la carriera alla Ternana, per poi restare nel mondo del calcio.
Attualmente riveste, con un certo successo, il ruolo di commentatore televisivo.